Al capolinea, l’ultima corriera di Valerio

Da “Mille anni Mille sassi- Storia e Storie di Laterina e della sua gente” di Giovanni Nocentini

Se ne va con Valerio la vecchia guardia delle autolinee fabbri, la storica azienda laterinese, fondata dal padre Torquato e di cui egli fu da subito l’autista ufficiale.
Solo in seguito , ampliando con l’aumento del parco macchine, la Ditta, oltre ad avvalersi del figlio Valter, assunse personale ausiliario che, dapprima fu il compaesano Aladino Del Bimbo, il cui lunghissimo rapporto con l’azienda ne segnò addirittura un’epoca nella quale il suo nome era strettamente legato a quelli di Valerio e la Giorgia. Validissimo braccio destro di Valerio, per bravura ed esperienza, aladino fu alla guida dei pullman che portavano comitive di gitanti in ogni località della penisola, da cui, spesso,con il suo spirito allegro riportava storielle ed aneddoti. Come quello di quella gitante quaratina che, sul Canal Grande a Venezia ebbe a dire: “ Ma questo, me par più un posto da nène che da crischieni..”
Poi, man mano che Aladino si avvicinava all’età della pensione, la Ditta fece ricorso ad altri professionisti assunti da fuori e che permisero a Valerio un distacco graduale dalla sua quotidianità di lavoro, tranne che per le brevi percorrenze tra Laterina e la Stazione FFSS che egli, fino all’età consentita, continuò a coprire, trovando duro il distacco da quel volante che era stato la sua vita. fino a quando si era ritirato del tutto, recuperando in vecchiaia, un carattere allegro ed aperto che esternava molto meno da quel posto di guida in cui incuteva , anzi, una certa soggezione. Classe 1913, valerio, uno dei pochi senza soprannome, aveva giocato da mediano nella prima formazione storica del laterina, nei primi anni 30, insieme a Mattacchione Franci, Aldo di Bombe, Gambalesta Placenti, Cuccumeggia Carbonai, Catola Nocentini, Paolino Bardelli, Fiorello Carnicci, Ciocio Forzoni, Pazzina Bocci, Marchino Bulletta, Baldorino Bisaccioni, Padellino Calosci, NAndino Sisi. Nè disdegnava ricordare di tanto in tanto quei begli anni di gioventù, specie da quando, seduto in compagnia dell’Italia, la signora senza la quale non muoveva un dito, aveva recuperato un loquacità che nessuno gli avrebbe mai attribuito. E’ andato da solo a far spesa, fino agli ultimi tempi, vitale ed allegro, concludendo praticamente, senza significative sofferenze, la sua lunga vicenda. Ora riposa sul Colle, a due passi dalla sua Giorgia, dopo una vita passata insieme sui pullman, lui a guidare e lei a fare tutto il resto, in giro per l’Italia, l’Europa ed oltre, con le loro comitive di gitanti.
E forse quella di Venerdì 13 Ottobre 2006 – dopo aver portato tutti un pò ovunque – è stata la prima volta in 93 anni che Valerio si è fatto portare da qualche parte.